L’imprenditore ha un continuo bisogno di supporto su moltissime tematiche legate alla sua attività e le competenze specifiche non sono sempre semplici da trovare sul mercato. Le associazioni specialistiche di categoria sono di fatto i depositari di moltissime competenze tecniche specifiche che possono condividere con gli associati e possono costituire un patrimonio prezioso da cui ripartire per combattere la crisi. Purtroppo però le Istituzioni non ne valorizzano il ruolo e le grandi associazioni datoriali hanno, nel corso degli ultimi anni, frainteso il proprio ruolo e perso consensi nei confronti del mercato e delle aziende.
La crisi economica degli ultimi anni ha assestato duri colpi alle aziende e quindi, di riflesso, anche all’associazionismo di categoria. Il costo della quota associativa ha cominciato a diventare una voce rilevante e in molti hanno smesso di partecipare attivamente. Questo però è un ragionamento che può avere senso esclusivamente nel breve periodo perché proprio attraverso la condivisione degli obiettivi e delle esperienze anche tra aziende concorrenti è possibile cercare di migliorare la propria situazione e uscire dalla crisi. Le associazioni devono motivare le aziende ad associarsi e a partecipare attivamente attraverso l’elaborazione di un’offerta di servizi ampia e ad alto valore aggiunto ma la mancanza di risorse spesso è un freno allo sviluppo di programmi efficaci.
In aggiunta alla crisi, le principali associazioni datoriali a livello nazionale non sono state capaci negli ultimi anni di rinnovarsi e di rinnovare la propria offerta, così hanno inevitabilmente perso associati in modo rilevante. La sensazione diffusa tra gli imprenditori è che questi grandi enti nazionali abbiano badato più alla propria sopravvivenza che a sostenere i propri membri, trovandosi su questo punto in conflitto di interessi con gli associati stessi. Ed effettivamente molte sono le critiche che possono essere mosse in questa direzione. Questo ha favorito lo sviluppo di associazioni indipendenti più piccole e specializzate, in grado di soddisfare in modo più diretto i bisogni dei propri associati e soprattutto in grado di sviluppare contenuti tecnici, giuridici e organizzativi di grandissimo valore.
Qualsiasi attività imprenditoriale porta al continuo confronto con tematiche tecniche, legali e organizzative che non è facile risolvere correttamente in modo autonomo. Si crea quindi un grande bisogno di contenuti tecnici specifici fruibili in azienda in modo diretto. E questo bisogno difficilmente riesce a essere soddisfatto ricorrendo ai canali tradizionali. Viene così in evidenza il ruolo fondamentale delle associazioni specialistiche di categoria, enti che raccolgono al loro interno imprese specializzate di un determinato settore. La vera ricchezza di questi soggetti è l’enorme patrimonio d’informazioni tecniche e organizzative di alto profilo che le aziende associate hanno come proprio know-how.
Il patrimonio di dati che queste associazioni raccolgono ha un valore immenso perché consente di comprendere quali siano le reali esigenze degli operatori che quotidianamente si trovano a confrontarsi con la sfida del mercato e quali siano le migliori soluzioni disponibili. Il ruolo dell’associazione deve essere visto come quello di vero e proprio «collettore» d’informazioni e contenuti tecnici specifici da parte degli associati e poi di distributore degli stessi alla generalità dei membri per il miglioramento delle singole aziende e del mercato in generale. Naturalmente rimane di primaria importanza la tutela della proprietà intellettuale dei singoli aderenti.
Il problema è che le Istituzioni in Italia non tengono sufficientemente in considerazione queste associazioni specialistiche con cui invece dovrebbero avere un confronto continuo per farsi assistere nell’elaborazione delle norme. Questa cooperazione tra pubblico e privato non può che portare enormi vantaggi a tutti i soggetti coinvolti e permette di emanare provvedimenti infinitamente più semplici e più razionali. Il supporto tecnico fornito e la raccolta delle istanze provenienti direttamente dagli operatori del mercato consente di elaborare norme scritte meglio e di non incorrere nei moltissimi problemi applicativi con cui noi tutti ci dobbiamo scontrare quotidianamente. Un vantaggio per la parte pubblica, supportata tecnicamente, e anche per la parte privata, finalmente destinataria di norme più efficaci.
Se la specializzazione è certamente un elemento che si è rivelato vincente negli ultimi anni, dall’altro lato però è molto difficile fare ascoltare la propria voce se non si rappresentano gli interessi di un numero rilevante di soggetti. Più sono gli associati coinvolti e più si riesce a far ascoltare la propria voce per l’emanazione di leggi e provvedimenti tecnici a favore del mercato. Per questo motivo forse, come avvenuto negli ultimi due decenni per gli istituti bancari, è arrivato il momento per le associazioni specialistiche di pensare ad aggregarsi per contare di più. È bene che si comincino a superare i particolarismi e le prerogative personali a favore dell’efficacia delle iniziative proposte e soprattutto a favore di un miglioramento generale del mercato. Certamente questo richiederà uno sforzo rilevante da parte dei soggetti coinvolti ma se questo significa raggiungere in modo più efficace importanti obiettivi è un percorso che deve certamente essere portato avanti.
Da ultimo queste competenze specifiche nell’ambito delle associazioni specialistiche è importante che si concretizzino anche in servizi ad alto valore aggiunto per gli associati modellati sulle esigenze delle aziende. Ed è proprio l’offerta di questi servizi qualificati che potrà contribuire al successo di queste associazioni in futuro, motivando gli imprenditori a partecipare per poterne beneficiare direttamente. Se si riusciranno a creare aggregazioni specialistiche ma di rilevanti dimensioni, ogni azienda che ne farà parte potrà davvero averne sensibili benefici e anche sentirsi un po’ meno sola quando quotidianamente si troverà a prendere decisioni che potrebbero rivelarsi determinanti per il proprio futuro.