Il volume illustra il ventennale lavoro dello Studio dell’architetto Massimiliano Mantovani Zangarini di Collegno.
Il progettista vi afferma che il grado di modestia di un’architettura si può leggere in tanti modi: «l’architettura modesta si concentra sull’interpretazione che viene data al processo progettuale dell’architettura in sé… si traduce in un segno semplice, facilmente interpretabile, non economicamente impossibile da sostenere, in grado di inserirsi nel contesto urbano senza lussi.»
I progetti sono presentati secondo il loro ordine cronologico di realizzazione, con foto, schizzi e qualche disegno esecutivo (quasi mai le piante) e sono frutto di un modo di intendere l’architettura come disciplina grafica per la rappresentazione di forme, dettagli, colori (di conseguenza materiali); un’architettura ispirata, che interpreta i desideri della committenza; che crea atmosfere e armonie, ma non si riferisce a canoni, a tipologie a tendenze disciplinari.
Le opere vengono definite «architetture di periferia», essendo effettivamente poste ai margini della Torino metropolitana; appartenendo a un contesto in molti casi non di grande pregio paesaggistico; occupando aree poste in un tessuto popoloso; essendo a volte destinate a funzioni collettive (scuole materne o primarie); essendo fabbricati distinguibili volumetricamente e organizzati, ma concepiti imprenditorialmente in economia.
Architetture di periferia
Studio Mantovani architetti
Autoproduzione – servizio grafico Cdm (Collegno), 2015
pp. 217
di Roberto Gamba
©Costruire in Laterizio