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Economie africane e opportunità per l’Italia

Nel 2015 l’Africa Subsahariana ha segnato un record negativo: il Pil della regione è cresciuto del 3,4%, il ritmo più basso registrato dal 2000. E le ultime previsioni per l’anno in corso lasciano poco spazio all’ottimismo e si orientano su un ulteriore rallentamento dell’attività economica, intorno al 3%, in attesa della ripresa a partire dal 2017-18.

Si è svolta recentemente la prima conferenza ministeriale Italia-Africa in cui si è discusso su opportunità e problematiche legate al continente subsahariano.
focus on africa

In questo studio Sace fa il punto sulla situazione economica dei paesi africani. Negli ultimi mesi la cronaca ci racconta di un continente in difficoltà. La crescita è tra le più basse degli ultimi anni e sono riemersi vecchi problemi come l’aumento del debito.

La parabola del miracolo economico africano è da considerarsi effettivamente in discussione? Sace pensa di no.

Oggi più che mai è necessaria una differenziazione tra i 49 paesi del continente. E a fare la differenza è spesso quello che può essere chiamato il Fattore C3: ossia quanto le 3 variabili  (Commodity, Cina e Capitali esteri) influenzano il  presente e futuro economico dell’Africa Subsahariana.

Lo studio evidenzia come le difficoltà maggiori vengano registrate nei paesi dove il Fattore C3 è elevato, come ad esempio in Sudafrica, Nigeria, Angola o Zambia; mentre i paesi meno esposti al Fattore C3, come con Kenya, Tanzania, Senegal e Costa d’Avorio presentino interessanti opportunità anche per l’export italiano.

Per il Focus On completo scarica il pdf.

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