L'intervista | Presidente e ad Saint-Gobain Delegazione Mediterranea

Gianni Scotti: «investiamo in edilizia», la strategia anticrisi di Saint-Gobain in Italia 

Sviluppo del mercato interno e all’estero per portare il know how delle aziende italiane in modo coerente e in rete, continuare l’innovazione che vede i sistemi costruttivi più classici cedere il passo a quelli innovativi capaci di assicurare prestazioni abitative di gran lunga migliori, nell’interesse dell’ambiente e delle persone, utilizzare lo strumento del Bim. Questi i principali “capitoli” emersi dall’intervista al Presidente e Amministratore Delegato di Saint-Gobain Delegazione Mediterranea e vicepresidente di Federcostruzioni.

Presidente e ad di Saint-Gobain Delegazione Mediterranea.

Gianni Scotti | Presidente e ad Saint-Gobain Delegazione Mediterranea.

Il Gruppo francese Saint-Gobain a partire dal 2011 ha potenziato la sua produzione sul territorio italiano investendo per oltre 100 milioni di euro.
Nonostante la crisi generale del settore dell’edilizia, il colosso francese crede nelle potenzialità del nostro Paese e sta riqualificando i principali stabilimenti produttivi italiani per aumentarne la produttività e affermare la competitività del gruppo su un mercato dove è presente con tutti i suoi poli di attività: prodotti per le costruzioni, materiali innovativi e distribuzione.
Conta 2.300 dipendenti, 22 insediamenti produttivi e un fatturato 2014 di 660 milioni di euro escludendo Verallia (packaging in vetro per alimenti) ceduta a ottobre 2015 e il cui ricavato è stato reinvestito proprio in edilizia.

Recentemente Saint-Gobain ha ridefinito le macro aree geografiche del Gruppo per perseguire una strategia di rifocalizzazione nel business dei materiali per l’edilizia sostenibile integrando i parametri di innovazione, comfort, design e riqualificazione ambientale.
Una strategia che ha richiesto un ripensamento del business in termini di sviluppo, produzione e commercializzazione di nuove tipologie di materiali per l’edilizia in sintonia con un nuovo modello dell’abitare che deve rispondere prioritariamente alle esigenze di benessere, comfort e sostenibilità ambientale.
Si va rafforzando quindi anche la strategia del Gruppo nel Mediterraneo e la nuova delegazione potrà contare su 8.800 dipendenti e su un fatturato congiunto di 1.800 milioni di euro. La nuova Delegazione del Mediterraneo, che comprende Spagna, Portogallo, Italia, Grecia, Marocco, Algeria, Tunisia e Libia, vede al timone Gianni Scotti che ha assunto la carica di Presidente e Amministratore Delegato. Con lui abbiamo cercato di capire perché Saint-Gobain sembra puntare tutto sull’industria delle costruzioni del Belpaese.

Dalla “fertile” Asia con aperture di aziende, assunzioni quotidiane alla “sterile Italia”. Come ha vissuto l’esperienza di questi sette anni di grave crisi industriale in Italia?
Quando Saint Gobain è andata decisamente nella direzione dell’Habitat e quindi di fornire prodotti e soluzioni per l’edilizia (2009) ho chiesto e ottenuto la responsabilità gestionale di una Regione che era composta da Svizzera, Italia, Turchia ed Egitto. Da allora sono salito su un ottovolante in discesa e non è stato facile mettere il freno. Sono stati anni di sofferenza atroce. È stato veramente difficile, abbiamo chiuso aziende, ridotto le strutture, licenziato persone. Poi nel 2013 si è arginato il fenomeno dei mancati pagamenti (con i concordati in bianco è stato drammatico) e dal 2015 ci siamo ritrovati in una condizione di bilancio positivo.
Ora la strategia del gruppo è rifocalizzare l’azienda sui prodotti per l’edilizia e proprio per questo, per esempio, abbiamo venduto la divisione delle bottiglie per oltre 3 miliardi, abbiamo fuso due delegazioni e costituito la Grande Delegazione del Mediterraneo per i prodotti da costruzione.

Il polo produttivo di Pisa rilanciato nel 2001 con un investimento complessivo di 90 milioni di euro per la produzione di vetro ad alte prestazioni.

Il polo produttivo di Pisa rilanciato nel 2011 con un investimento complessivo di 90 milioni di euro per la produzione di vetro ad alte prestazioni.

Lo sviluppo in Italia?
Posso dirle che negli ultimi anni ho triplicato il risultato operativo del fatturato in Turchia mentre in Italia per ogni nuovo cliente due fallivano. In Turchia con 80 milioni di persone che hanno bisogno di una casa era certamente un’altra situazione.
Tenga presente che ora fatturiamo di più in Svizzera che in Italia e in Turchia fatturiamo tanto quanto in Italia.
Anche solo questo dà le dimensioni delle difficoltà del mercato italiano, che è dimensionalmente molto grande ma assolutamente asfittico e un’azienda come la nostra che mira a elevati standard di qualità e di prezzo fa decisamente fatica. In Turchia lo sviluppo è triplo rispetto a quello italiano e aggiungo che, in qualità di presidente della Isover turca, ho potuto constatare anche un alto tasso di export favorito dalla grande dinamicità delle aziende turche: sono presenti ovunque.

Lo stabilimento Isover a Vidalengo di Caravaggio (Bg) scelto per la produzione mondiale e la commercializzazione dell'isolante Isover4+, una lana di vetro di nuova concezione a base di vetro riciclato e sabbia.

Lo stabilimento Isover a Vidalengo di Caravaggio (Bg) scelto per la produzione mondiale e la commercializzazione dell’isolante Isover4+, una lana di vetro di nuova concezione a base di vetro riciclato e sabbia.

Vuole dire che la nostra capacità produttiva sia in termini d’innovazione industriale sia di prodotto costruito potrebbero trovare in quest’area uno sfogo importante?
Le nostre aziende già fanno parecchio all’estero ma credo che un ulteriore impegno internazionale sia davvero auspicabile. È inaccettabile che le aziende turche siano dappertutto mentre le aziende italiane lo sono decisamente meno.

Lei sarebbe fautore di un progetto come quello di Federcostruzioni (“Made in Italy delle costruzioni”) per portare il know how delle nostre aziende all’estero in modo coerente e in rete?
Sicuramente si, noi abbiamo perso in questo momento Carlo Calenda che è passato dalla responsabilità di Governo a gestire la nostra missione diplomatica a Bruxelles.
Lui ha lavorato sui principali dossier relativi al commercio e agli investimenti internazionali per promuovere il Made in Italy. Ha seguito numerose delegazioni di imprenditori all’estero e sviluppato azioni di penetrazione economica nei principali mercati mondiali, tra cui India, Cina, Brasile, Russia, Emirati Arabi Uniti, Tailandia, Kazakhstan, Serbia, Romania, Bulgaria, Egitto, Turchia, Algeria, Tunisia, Marocco, Israele, Sudafrica, Messico.
Di lui ricordo questa visione duplice: agire per attirare gli investimenti esteri in Italia ma anche la necessità per le nostre aziende e per il sistema paese di relazionarsi con il resto del mondo. E questo approccio è anche quello del progetto di Federcostruzioni (ndr: Gianni Scotti ne è vicepresidente).

Habitat Lab, edificio laboratorio di Corsico (Mi) con il quale il Gruppo promuove in Italia la sua visione dell’abitare e un nuovo modo di costruire attento sia alla sostenibilità degli edifici sul piano energetico, dei materiali impiegati sia al benessere delle persone.

Habitat Lab, edificio laboratorio di Corsico (Mi) con il quale il Gruppo promuove in Italia la sua visione dell’abitare e un nuovo modo di costruire attento sia alla sostenibilità degli edifici sul piano energetico, dei materiali impiegati, sia al benessere delle persone.

E sul fronte del mercato interno come ritiene si debba agire a livello di sistema dell’industria delle costruzioni per favorire una sorta di industrial compact del settore?
Il mercato interno è veramente strano: abbiamo case colabrodo, circa l’80% delle nostre abitazioni sono più vecchie di quando si è cominciato a intervenire sul fronte dell’isolamento termico.
Questo vuol dire banalmente che tutti i soldi che s’immettono oggi nell’efficientamento energetico delle case si ammortizzano in tempi molto brevi. È vero che è calato il prezzo del petrolio ma queste sono contingenze incontrollabili. Il costo energetico è una variabile molto fluttuante. In ogni caso il principio è che l’energia non può essere dissipata. Ed è questo il principio da cui partire. Quindi avere delle case che richiedono quattro volte il consumo energetico che oggi si potrebbe garantire è economicamente ed eticamente inaccettabile. Oggi le aziende devono avere una responsabilità sociale d’impresa che porta a una dimensione di business coerente e compatibile con il futuro. Consumare più di quello che è necessario è un errore in ogni caso. Poi dobbiamo anche tentare di vivere bene, l’ambizione a vivere bene vuol dire avere una casa con delle buone performance acustiche, termiche ed estetiche, oltre che sismiche ovviamente. E non è detto che questo costi di più.
Il nostro governo con gli sgravi fiscali fa il possibile… anche se i provvedimenti dovrebbero essere spalmati almeno su 36 mesi per impattare positivamente sulla crisi. Se si vuol far del bene all’edilizia bisogna dare un incentivo serio e forte a chi mette veramente mani all’involucro edilizio. Bisognerebbe spingere la sostituzione edilizia eliminando tutti quei vincoli che a volte sono davvero capziosi.

Habito Forte, rivoluzionaria per prestazioni meccaniche e flessibilità. E' proposta come soluzione altamente performante tra le lastre in gesso rivestito.

Habito Forte, rivoluzionaria per prestazioni meccaniche e flessibilità. E’ proposta come soluzione altamente performante tra le lastre in gesso rivestito.

Saint-Gobain come si relaziona con l’impresa di costruzione e con una filiera che dopo questi anni di crisi va ricomposta in un percorso di continuità e di fluidità di relazione: dall’industria che innova, al progetto, all’impresa che costruisce, alla manutenzione. Settore quest’ultimo che occuperà per il futuro un ruolo di primo piano in edilizia. Qual è il suo punto di vista sulla “ricostruzione” dell’identità del costruttore, dei professionisti, dei gestori del costruito?
Lei ha perfettamente ragione quando ci spiega come oggi i prodotti e i sistemi per l’edilizia siano andati molto avanti sotto il profilo dell’innovazione. C’è da dire che cozziamo anche con un’inerzia verso l’innovazione che è tipica del settore edile. Credo però che si sia visto negli ultimi anni un cambiamento importante. I sistemi costruttivi più classici stanno veramente cedendo il passo a sistemi innovativi e in grado di assicurare delle prestazioni abitative di gran lunga migliori. Milano in questi ultimi 10 anni è esemplare in questo senso. Il meccanismo è avviato e le aziende che hanno una visione avanzata cominciano ad essere tante e stanno facendo da volano, le altre seguiranno tutte. Certo bisognerà attendere i tempi della messa a regime. Lo scorso anno con i nostri corsi di formazione abbiamo fatto 25mila presenze ai seminari. Il miglior esempio viene dai sistemi a secco che rappresentano l’innovazione che sta prendendo più piede. Tra l’altro è appena stata immessa sul mercato la nostra lastra Habito Forte che è davvero una rivoluzione per prestazioni meccaniche e flessibilità. Anche la nuova generazione di progettisti è certamente una bella risorsa per il settore.

E' un vetro molto trasparente, Sgg Planiclear, trattato con un deposito praticamente invisibile.

Sgg Timeless è composto da un vetro molto trasparente, Sgg Planiclear, trattato con un deposito praticamente invisibile.

E veniamo alla digitalizzazione di processi e prodotti, per esempio il Bim come strumento integrato di progettazione, costruzione e gestione del costruito.
Dal primo gennaio di quest’anno l’opera pubblica inglese viene progettata obbligatoriamente con il Bim. Noi stiamo costruendo un centro di formazione nuovo presso la fabbrica di lana di vetro di Vidalengo e lo stiamo facendo in Bim. Pensi che questo tipo di progettazione ci ha consentito d’individuare a monte un’imprecisione progettuale che ci ha evitato un grande errore di pianificazione delle opere di controsoffittatura e impiantistica. Gli errori in edilizia costano molto. Con il bim il costo di preventivazione sarà il costo dell’opera finita. Sono convinto che ci adegueremo anche alle procedure Bim in un tempo molto breve.

Weber.Floor è un rivestimento autolivellante cementizio colorato di finitura a rapida essiccazione, pompabile.

Weber.Floor è un rivestimento autolivellante cementizio colorato di finitura a rapida essiccazione, pompabile.

È fiducioso nella ripresa edilizia italiana ma in che tempi e in che termini?
Nel medio lungo termine certamente si, nel breve e nel medio breve dipende. Posso dirle che nel 2014 il paese ha cominciato a riprendere fiducia nei consumi e che nel 2015 si è rafforzata ed era chiara la consapevolezza che si potesse procedere a indebitarsi con la banca per un mutuo. Il problema è che questa progressiva ripresa di fiducia in questo momento ritorna un po’ in discussione e siccome viene da una lunga esperienza di negatività è una fiducia in attesa. L’edilizia è uno dei pilastri portanti della nostra economia e rimarrà tale. Uno dei motivi che fanno di Saint-Gobain un gruppo estremamente solido e poco attaccabile dal punto di vista della sostanza del suo business è per il fatto che facciamo edilizia nei paesi sviluppati e in sviluppo e lo facciamo dando prodotti innovativi che portano a un miglioramento del panorama edilizio, nel consumo dell’energia, consumo risorse naturali per far star bene la gente. Io penso che siamo inattacabili.

La distribuzione edile?
Una nave nel mezzo della tempesta. Il rivenditore edile ha sofferto un po’ in seconda battuta rispetto all’impresa della crisi profonda e adesso fa i conti con i grandi gruppi internazionali che sono sbarcati in maniera violenta sul territorio nazionale. Il nostro tessuto distributivo è fatto da società con uno o alcuni punti vendita, un mondo che è stato infiacchito da questa crisi. E in questa debolezza si sono infilati i grandi gruppi internazionali. Io credo che lo specialista manterrà la sua quota di mercato, la distribuzione generalista è quella che sta soffrendo di più l’attacco della grande superficie organizzata. Noi serviamo direttamente la grande impresa per i grandi lavori, dove richiesto, e poi passiamo attraverso la distribuzione per una miriade di piccoli lavori. Vendiamo per l’82% attraverso il sistema distributivo e il resto alle imprese che è una giusta suddivisione fra il mercato diffuso e i grandi lavori. Nella grande distribuzione organizzata abbiamo una presenza colpevolmente piccola.

Acquisizioni in edilizia?
Su tutte, certamente la Sika. Un’acquisizione da perfezionare che ci consentirebbe di allargare la nostra offerta per il sistema abitativo sul piano internazionale, soprattutto nei paesi emergenti. Le ultime grandi acquisizioni vanno tutte nel senso di un rafforzamento dell’asse strategico dell’edilizia per innovare, consumare meno risorse e far vivere bene le persone.

Intervista a cura di Livia Randaccio

Gianni Scotti in Saint Gobain
Da gennaio 2016
Gianni Scotti ha assunto la carica di Delegato Generale di Saint-Gobain della nuova Delegazione Mediterraneo che comprende Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Marocco, Algeria, Tunisia e Libia.
1982 – 2005
Ingresso nel gruppo fino al suo ultimo incarico di presidente e amministratore delegato del Gruppo Saint-Gobain per Italia, Grecia, Egitto e Turchia.
1995
Passaggio in Saint-Gobain Abrasivi Italia, di cui assume la responsabilità di amministratore delegato, apre la parte internazionale della sua carriera che prosegue nella Divisione worldwide Abrasivi.
2000
È nominato direttore europeo del settore Mole Sottili (Thin Weels) e nel 2002 assume la direzione mondiale del settore Mole Sottili, nonché la direzione delle operazioni della divisione Abrasivi in Asia passando infine nel 2004 alla direzione mondiale dei Prodotti per le Costruzioni della Divisione Abrasivi (Cpd), mantenendo la direzione mondiale delle Mole Sottili.
Ultimi 5 anni
Ha dato un contributo rilevante alle attività in Italia in cui il Gruppo è presente dal 1889 con il primo stabilimento di Pisa. Oltre a essere presidente Fivra, Federchimica Abrasivi, vicepresidente di Federcostruzioni e membro del Comitato Investitori Esteri di Confindustria.

I progetti di potenziamento dei siti produttivi italiani
Maggio 2011
L’acquisizione di un ramo d’azienda di Edilcalce, dedicato ai premiscelati cementizi. L’investimento ha permesso una più significativa presenza di Saint-Gobain, con il brand Weber Saint-Gobain, nel Centro Italia e una copertura totale delle necessità locali di prodotto. Il sito produttivo è dotato di impianti a tecnologia avanzata, può produrre fino a 300.000 tonnellate l’anno di premiscelati cementizi e svolge attività di macinazione miscelazione, insaccamento e distribuzione.
Ottobre 2011
Rilancio del nuovo polo produttivo di Pisa, storico stabilimento di Saint-Gobain Glass. Un investimento complessivo di circa 90 milioni di euro per la produzione di vetro ad alte prestazioni.
Luglio 2012
Lo stabilimento di Gyproc e Weber, a Montiglio Monferrato (Cn) specializzato nella produzione di intonaci e malte premiscelate a base gesso, cemento e calce, colle e prodotti speciali per l’edilizia. Il valore complessivo dell’investimento è stato pari a 11 milioni di euro.
Ottobre 2012
Apre Habitat Lab, l’edificio-laboratorio Saint-Gobain a Corsico (Mi) con il quale il Gruppo si propone di promuovere in Italia la sua visione dell’ “Habitat” e un nuovo modo di costruire, attento sia alla sostenibilità degli edifici sul piano energetico, dei materiali impiegati e delle emissioni inquinanti, sia al benessere delle persone e al comfort abitativo. Oltre 2.000 metri quadrati di superficie complessiva, per un investimento complessivo di oltre 4 milioni di euro.
Maggio 2014
Lo stabilimento Isover a Vidalengo di Caravaggio (Bg) è stato scelto per la produzione mondiale e la commercializzazione del nuovo isolante Isover 4+, una lana di vetro di nuova concezione a base di vetro riciclato e sabbia e dal colore unico grazie allo speciale legante brevettato di zucchero e limone. Per Vidalengo, il nuovo materiale rappresenta un’opportunità unica per valorizzare un suo ruolo strategico e d’innovazione nel sistema produttivo del Gruppo, non solo in Italia, anche perché il brevetto, di stampo internazionale, è stato adattato alla realtà del mercato locale dal team italiano dello stabilimento.

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