I dati inerenti il quarto trimestre 2014 offrono un maggiore ottimismo sullo stato di salute produttivo delle tecnologie italiane per il legno.
Questa volta sono gli ordini nazionali a mostrare maggiore dinamismo, con un più 24,7%, sempre rispetto all’ottobre-dicembre 2013. Bene anche le commesse dall’estero, che mostrano una crescita del 19,7%.
Il 2014 era iniziato all’insegna di una sostanziale stabilità, ma da aprile in poi ha regalato tre trimestri in crescita, con un fronte domestico più propenso a investire, certamente incentivato da provvedimenti quali la Sabatini bis e la possibilità di avvalersi di crediti sulle imposte.
Il saldo dell’export, invece, ha dovuto fare i conti con il crollo delle vendite in Russia, fortunatamente ben compensato dal vero e proprio boom delle esportazioni verso i mercati nordamericani, primi fra tutti gli Stati Uniti.
I DATI OLTRE LE VENDITE
I dati emersi dalla indagine congiunturale dell’Ufficio studi di Acimall >>, che coinvolge un campione statistico che rappresenta l’intero settore delle tecnologie per il legno e i suoi derivati, indicano anche che il carnet ordini è pari a 2,5 mesi (erano 2,2 nel quarto trimestre 2013), mentre l’aumento dei prezzi nel 2014 è valutato all’1,3%.
Secondo l’indagine qualitativa il 39% degli intervistati indica un trend di produzione positivo, il 44% stabile, mentre il 17% dichiara un livello produttivo in calo.
Positivo l’andamento occupazionale: il 22% del campione dichiara che è tornata a crescere, un giudizio che nessuno si era azzardato a esprimere a fine 2013 quando, invece, l’occupazione veniva indicata stabile dal 91% del campione (oggi solo il 72%) e in diminuzione dal 9% (oggi solo il 6%). Il dato per l’ultimo trimestre 2014, quindi, viene archiviato con un saldo positivo pari a 31. Le giacenze risultano stabili dal 56% delle interviste, in diminuzione nel restante 44%.
LE PREVISIONI
Una indicazione delle possibili tendenze del settore delle tecnologie per il legno viene dalla indagine previsionale, per quanto emergano indicazioni contrastanti: secondo il 61% degli intervistati, infatti, nel periodo gennaio-marzo 2015 gli ordini dall’estero saranno stabili, cresceranno per il 33% e saranno in calo secondo il 6% del campione (saldo positivo pari a 27).
Valutazioni diverse per il mercato nazionale: secondo il 72% degli intervistati gli ordini delle imprese italiane resteranno sostanzialmente stabili, il 22% punta su una contrazione, il 6% scommette su una ulteriore crescita (saldo negativo pari a 16).