Brasile | Porti

Investimenti per 20 miliardi di euro

Quello portuale è uno dei settori a maggiore sviluppo: la scelta di Rousseff di rilanciare il settore è legata alle sue potenzialità.

Il Brasile accelera sulla costruzione di nuovi porti e sulla modernizzazione delle infrastrutture esistenti.

Il Governo di Dilma Rousseff ha approvato la legge di riforma dei porti, un provvedimento che attirerà investimenti privati e ridurrà il potere dei sindacati. Quello portuale è uno dei settori a maggiore sviluppo: la scelta di Rousseff di rilanciare il settore è legata alle sue potenzialità e alla sconsolante posizione nella classifica mondiale dell’efficienza del comparto: il Brasile occupa il 130 posto in una classifica di 144 Paesi. Un vero decollo economico non può prescindere dallo sviluppo dei porti.

Dilma Rousseff

L’impegno finanziario di oltre 20 miliardi di euro nei prossimi 5 anni dà la dimensione delle possibilità che si aprono. I porti rappresentano, infatti, il 95% del commercio estero del Brasile; negli ultimi 15 anni, quelli del boom economico del gigante latinoamericano, l’export di materie prime (caffè, zucchero, carne, frutta ed etanolo), è avvenuto proprio attraverso l’attività marittima e fluviale. Oggi i 34 maggiori porti del Paese, sono assolutamente impreparati a fronteggiare una domanda sempre più sostenuta, che porterà a quadruplicare, entro il 2030, l’attività di scambio commerciale via mare o via fluviale. Attualmente i porti lavorano al 100% della capacità produttiva e ciò costituisce un palese collo di bottiglia per lo sviluppo del Paese. Oltre agli investimenti dal Pac (Programma per la crescita accelerata), il Governo federale intende realizzare opere per la modernizzazione di sette porti che riceveranno navi passeggeri durante la Coppa del mondo 2014 e le Olimpiadi 2016. I porti cui sarà destinato un ingente flusso di fondi sono i seguenti: Salvador, Recife, Natal, Fortaleza, Santos, Rio de Janeiro e Manaus.

Le procedure per l’assegnazione dei lavori di rinnovamento dei porti dovrebbero invece concludersi entro la metà del 2014.La novità principale della riforma riguarda i terminali di uso privato (Tup) che d’ora in avanti potranno movimentare anche merci di altri soggetti, non solo le proprie. Finora inoltre vinceva la gara chi pagava di più per la concessione, d’ora in poi verrà premiata la maggior efficienza.

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